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Carta escursionistica
Valle di Muggio, Val Sovaglia, Val Mara

Itinerario

Scudellate – Alpe Sella – Monte Generoso – Orimento – Erbonne – Scudellate

Circuito delle nevère e bolle

Questa escursione conduce sugli alpeggi del Monte Generoso sia in territorio svizzero che italiano. Pascoli d’altitudine, boschi, alpi abbandonati o ancora in uso, nevère, cisterne, fontane e bolle sono alcuni punti salienti dell’escursione. Il tutto nel paesaggio ricamato dell’alta Valle di Muggio, variegato e mai ripetitivo.

Kreislauf der Schneekeller und Alptränken

Diese Wanderung führt zu den Alpweiden des Monte Generoso auf schweizerischem und italienischem Gebiet. Hochweiden, Wälder, verlassene oder noch genutzte Alpen, Schneekeller, Zisternen, Brunnen und Alptränken sind einige der Höhepunkte der Wanderung. Alles in der vielfältigen und ständig wechselnden Landschaft des oberen Muggiotals.

Alpe Sella

Erbonne

Acero (Pizzo della Croce)

Genzago

Nevèra (Pesciò di Sopra)

Sintesi • Summe

4h / Std. 30 min
10.2 km

870 m
870 m

1589 m
901 m

Tipologia • Typologie

Sentiero di montagna, mulattiera sterrata • Bergweg, Schotterstrasse

Difficoltà • Schwierigkeit

Condizione fisica • Physischer Zustand

Punto di partenza e di arrivo •
Abfahrts- und Ankunftsort

  • Scudellate
    • Trasporti pubblici • Öffentlicher Verkehr
      da Muggio o Cabbio / ab Muggio oder Cabbio
    • Mezzi di trasporto privati • Private Verkehrsmittel
      sconsigliato, posteggi molto limitati / nicht empfohlen, sehr begrenzte Parkmöglichkeiten

Possibilità di ristoro •
Verpflegungsmöglichkeiten

  • Scudellate, Alpe d’Orimento, Erbonne
    informarsi preventivamente sugli orari di apertura dei singoli esercizi / erkundigen Sie sich im Voraus über die Öffnungszeiten der einzelnen Betriebe

Avvertenza •
Bitte beachten Sie

  • Prima di programmare la visita agli edifici sacri è necessario informarsi sull’accessibilità e gli orari delle funzioni religiose / Bevor Sie einen Besuch in den Kirchen planen, sollten Sie sich über die Zugänglichkeit und die Zeiten der Gottesdienste erkundigen.

Dettaglio • Detail

Altitudine • Höhe Durata percorso • Laufzeit
Scudellate 900 m
Roccolo di Merì 950 m 20 min
Alpe Sella 1190 m 45 min
Monte Generoso 1589 m 1h 15 min
Pesciò 1360 m 30 min
Alpe d’Orimento 1275 m 30 min
Genzago 1220 m 10 min
Erbonne 943 m 30 min
Scudellate 900 m 30 min
4h 30 min
  Elementi di interesse • Sehenswürdigkeiten
Scudellate Insediamento, lavatoio, Chiesa parrocchiale di Santa Maria Addolorata
Roccolo di Merì Roccolo
Alpe Sella Due nevère, cisterna, sostra, complesso alpestre
Monte Generoso Paesaggio, nevèra, belvedere, Fiore di Pietra
Pesciò Nevère, bolle
Alpe d’Orimento Tre nevère, insediamento, bolla
Genzago Alpe, nevèra
Erbonne Insediamento, fontana e lavatoio

Altimetria • Höhenmessung

Dati georeferenziati • Georeferenzierte Daten

I file in formato KML (Keyhole Markup Language) e GPX permettono la memorizzazione e l'elaborazione di dati GPS (geodati). Possono essere importati e usati in diversi applicativi e dispositivi tra cui l'app Swisstopo per le carte nazionali svizzere, Google Earth, Garmin, Suunto, e molti altri sistemi di visualizzazione di mappe.
Dateien im KML- (Keyhole Markup Language) und GPX-Format ermöglichen die Speicherung und Verarbeitung von GPS-Daten (Geodaten). Sie können in verschiedene Anwendungen und Geräte importiert und verwendet werden, darunter die Swisstopo-App für Schweizer Landeskarten, Google Earth, Garmin, Suunto und viele andere Kartendarstellungssysteme.
Download in .kml
Download in .gpx
Istruzioni per l'uso con l'app Swisstopo • Gebrauchsanweisung für die Swisstopo-App

Informazioni pratiche • Praktische Informationen

Equipaggiamento necessario •
Erforderliche Ausrüstung

  • Scarpe da escursionismo o scarponi; protezione contro il sole e la pioggia; eventualmente bastoncini da trekking.
  • Wanderschuhe; Sonnen- und Regenschutz; eventuell Wanderstöcke.

Importante • Wichtig

  • Il suolo carsico della regione rende scarsa la presenza di fonti d’acqua potabile: una buona riserva d’acqua è dunque indispensabile!
  • Die Karstböden der Region führen zu einer knappen Wasserverfügbarkeit. Es ist daher wichtig, genügend Trinkwasser dabeizuhaben!

Ristoro e alloggio •
Verpflegung und Unterkunft

  • Gli orari di apertura sono talvolta limitati. Consigliamo di informarsi prima di intraprendere l’escursione.
  • Die Öffnungszeiten sind manchmal eingeschränkt. Wir empfehlen Ihnen, sich vor Antritt der Wanderung zu erkundigen.

Una lista aggiornata di strutture ricettive è disponibile qui:
Eine aktuelle Liste der Unterkunftsmöglichkeiten finden Sie hier:
www.mevm.ch/carta_escursionistica/strutture_ricettive/

Approfondimenti • Vertiefungen

Il Roccolo

Nel paesaggio prealpino a Sud delle Alpi, in collina e in zona di media montagna, sorprendono quelle tipiche opere miste di vegetazione e di elementi costruiti detti roccoli. Una vecchia leggenda narra che l’origine del roccolo sarebbe da collegare ai catastrofici effetti di una grande epidemia di peste che avrebbe funestato la Lombardia nel Sedicesimo secolo. La carestia che ne derivò colpì la regione bergamasca e all’abate di un monastero locale venne l’idea di catturare i grandi stormi di uccelli che migravano verso Sud. Fu così che i monaci costruirono il primo roccolo.
Il roccolo è una tecnica di cattura degli uccelli con le reti. Il suo funzionamento richiedeva conoscenze approfondite sugli uccelli, sul loro comportamento, sul loro canto e sui periodi di migrazione. I roccoli sono costruiti in altura, su dossi e in terreni aperti ben visibili da lontano in corrispondenza delle direttrici migratorie. Sono composti da un casello a forma di torre e attorniati da una doppia fila di alberi (spesso carpini e faggi) che racchiude un’area circolare del diametro di 20-30 m. Un tempo essi venivano potati a dovere per mascherarli. Alla doppia fila di alberi vengono appese le reti. Esse hanno altezza variabile e sono provviste di anelli che ne consentono lo scorrimento e ne permettono la corretta posa.
Alla mattina presto l’uccellatore dispone le gabbiette con gli uccelli da richiamo sulle piante del perimetro alberato. Gli uccelli da richiamo, pur essendo fine estate o autunno, cantano a squarciagola quasi fosse primavera. Questo canto fuori stagione attira i migratori nell’area del roccolo. Il roccolatore osserva poi attentamente dagli spioncini del casello. Quando valuta sufficiente il numero di uccelli presenti al centro del roccolo, emette un fischio lungo e stridulo come quello di un rapace e lancia lo spauracchio. Gli uccelli impauriti prendono il volo e finiscono nelle reti.
Della sessantina di roccoli attivi in Ticino alla fine dell’Ottocento solo pochi rimangono ancora in relativo buono stato. La Legge federale sulla caccia e la protezione degli uccelli del 1875 ne ha sancito il declino. I roccoli presenti nel territorio sono però oggi elementi di spicco del patrimonio paesaggistico e testimoniano la conoscenza approfondita che il mondo tradizionale aveva degli uccelli e l’astuzia messa in atto per proteggere le coltivazioni ed integrare la dieta.

Der Vogelfangturm (Roccolo)

In der voralpinen Landschaft südlich der Alpen, in den Hügeln und Mittelgebirgsregionen, überra-schen besondere Anordnungen von Bäumen und Gebäuden: Die Roccoli. Einer alten Legende zu-folge soll der Ursprung des Roccolo mit den schlimmen Auswirkungen einer grossen Pestepidemie in der Lombardei im 16. Jahrhundert zusammenhängen. Die daraus resultierende Hungersnot traf die Lombardei besonders hart. Der Abt eines örtlichen Klosters kam auf die Idee, die grossen Vogelschwärme, die nach Süden zogen, abzufangen. So bauten die Mönche den ersten Roccolo.
Der Roccolo ist eine Technik zum Fangen von Vögeln mit Netzen. Ihr Betrieb erforderte eine gründ-liche Kenntnis der Vögel, ihres Verhaltens, ihres Gesangs und ihrer Zugzeiten. Roccoli wurden auf Anhöhen, auf Hügeln und in offenem Gelände gebaut. Sie bestehen aus einer Art turmförmigem Gefängnis und sind von einer doppelten Baumreihe (oft Hagebuche und Buche) mit einer kreisför-migen Fläche von 20-30 m Durchmesser umschlossen. Immer wieder wurden sie beschnitten, um sie zu verbergen. Die Netze wurden an der doppelten Baumreihe aufgehängt. Sie variierten in der Höhe und waren mit Ringen versehen, die das Gleiten und die richtige Einstellung ermöglichten. Frühmorgens stellte der Vogelfänger Käfige mit Lockvögeln auf die Bäume in der äusseren Baum-reihe. Obwohl es Spätsommer oder Herbst war, sangen die Lockvögel so laut, als ob es Frühling wäre. Dieser saisonunabhängige Gesang lockte Zugvögel in das Gebiet des Roccolos. Der Vogel-fänger spähte dann aufmerksam durch die Gucklöcher des Roccolos. Wenn er feststellte, dass sich genügend Vögel in der Mitte des Roccolos befanden, stiess er den langen, schrillen Pfiff eines Raubvogels aus und warf eine Vogelscheuche. Die verängstigten Vögel ergriffen die Flucht und landeten in den Netzen.
Von den rund sechzig Roccoli, das Ende des 19. Jahrhunderts im Tessin benutzt wurden, sind nur noch wenige in gutem Zustand erhalten. Das Bundesgesetz über die Jagd und den Vogelschutz von 1875 brachte das Ende der Zugvogeljagd. Heute sind die Roccoli des Valle di Muggio wichtige Elemente des landschaftlichen Erbes und zeugen von der damaligen profunden Kenntnis der Vögel und von der List, die zum Schutz der Ernten und zur Ergänzung der Ernährung eingesetzt wurde.

La bolla

Le zone carsiche nelle quali si pratica l’alpeggio erano in passato confrontate con l’esigenza di abbeverare il bestiame non solo in prossimità degli alpi dove sono presenti le cisterne, ma anche sui pascoli. Le contenute quote della Valle di Muggio ed Intelvi non mitigano inoltre le temperature estive che di regola superano abbondantemente i 20°. La soluzione escogitata è la bolla.
Le bolle sono situate nella zona dove il bestiame si trova al pascolo: sugli alpi o, dove i pascoli scarseggiavano, nelle selve. Le bolle sono conche ricavate dall’uomo ai piedi del pendio o dove il pendio era interrotto da un pianoro più o meno pronunciato. Le dimensioni variano da pochi metri quadrati ad alcune centinaia di metri quadrati di superficie; la profondità è influenzata dalla morfologia circostante ma raramente supera il metro e mezzo. Attraverso uno o più canali intagliati nel pendio si convoglia l’acqua piovana nella bolla aumentando così notevolmente la quantità d’acqua che già naturalmente vi defluisce. La sponda rivolta a valle è leggermente rialzata con la presenza di un terrapieno. La bolla dev’essere adeguatamente preparata e necessita di una buona manutenzione: in caso contrario l’acqua non dura a lungo. Una volta scavata la bolla se ne deve rendere impermeabile il fondo. La tecnica tradizionale vuole che “sa pica la bola”: con un pezzo di tronco della lunghezza di circa un metro munito di un’impugnatura perpendicolare, si batte tutto il fondo della bolla fino a renderlo ben compatto; si aggiunge anche materiale argilloso e un po’ di cenere. Un altro accorgimento che permette di raggiungere il medesimo obiettivo consiste nel far fare il lavoro alle mucche attirandole nella bolla con del sale. Una volta riempita d’acqua le mucche con il loro calpestio continuano spontaneamente a lavorare il fondo della bolla. Nella calura estiva è suggestiva l’immagine dei bovini placidamente immersi nella bolla!
La bolla creata dall’uomo appositamente per abbeverare il bestiame riveste anche una considerevole importanza dal punto di vista naturalistico. Essendo spesso l’unico ambiente acquatico presente in queste regioni diventa la fonte anche per l’abbeveramento della selvaggina e la sede ideale in cui si riproducono copiosamente gli anfibi. A dimostrare l’importanza di questa opera molto diffusa sono i numerosi toponimi come ad esempio: Alpe della Bolla, Alpe Boll, Bollette, Buzun, Buleta, Bozza.

Die Alptränke (Bolla)

In der Vergangenheit waren die Karstgebiete, in denen die Almwirtschaft betrieben wurde, mit der Notwendigkeit konfrontiert, das Vieh nicht nur in der Nähe der Alpen zu tränken, wo sich Zisternen befinden, sondern auch auf den Weiden. Auch die geringe Höhe über Meer der Valle di Muggio und Valle Intelvi trägt nicht dazu bei, die sommerlichen Temperaturen zu mildern. In der Regel liegen sie deutlich über 20°. Die Lösung ist die Alptränke (Bolla).
Die Bolle befinden sich dort, wo das Vieh weidet: auf den Almen oder, wo die Weiden knapp sind, in den Wäldern. Bolle sind von Menschenhand geschaffene Vertiefungen am Fuss eines Hanges oder dort, wo der Hang durch ein mehr oder weniger ausgeprägtes Plateau unterbrochen wird. Ihre Grösse variiert von einigen bis zu mehreren hundert Quadratmetern; die Tiefe hängt von der vorhandenen Bodenbeschaffung ab, misst aber selten mehr als eineinhalb Meter. Durch eine oder mehrere in den Hang geschnittene Rinnen wird Regenwasser in die Bolla geleitet, wodurch die Wassermenge, die dort bereits auf natürliche Weise vorhanden ist, beträchtlich erhöht wird. Das dem Tal zugewandte Ufer ist durch einen Damm leicht erhöht. Die Bolla muss richtig vorbereitet werden und braucht gute Pflege, sonst hält das Wasser nicht lange. Sobald die Bolla ausgehoben ist, muss ihr Boden undurchlässig gemacht werden. Traditionsgemäss wird der gesamte Boden der Bolla so lange geklopft, bis er gut abgedichtet ist; ausserdem werden Lehm und etwas Asche hinzugefügt. Dies geschieht mit einem etwa einen Meter langen Holzscheit, das mit einem senkrechten Stiel versehen ist. Ein anderer Trick, mit dem dasselbe Ziel erreicht wird, besteht darin, die Kühe die Arbeit machen zu lassen, indem man sie mit Salz in die Bolla lockt. Sobald sie mit Wasser gefüllt ist, trampeln die Kühe spontan weiter auf dem Boden der Bolla herum. In der Sommerhitze ist das Bild von Rindern, die friedlich in der Bolla planschen, beeindruckend!
Die vom Menschen geschaffene Bolla, die eigentlich zum Tränken des Viehs dient, ist auch aus naturalistischer Sicht von grosser Bedeutung. Da sie in diesen Regionen oft die einzige Wasserfläche ist, wird sie auch zur Quelle für das Wild und zum idealen Brutplatz für Amphibien. Von der Bedeutung dieser weit verbreiteten Tätigkeit zeugen zahlreiche Ortsnamen wie z. B.: Alpe della Bolla, Alpe Boll, Bollette, Buzun, Buleta, Bozza.

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a cura del
Museo etnografico
della Valle di Muggio
scala 1:25'000
47x65 cm
8.- CHF
La Regione del Monte Generoso
attraverso gli Itinerari del Museo nel territorio
Montagne, boschi, pascoli, vigneti, gole, canyon, grotte, cascate, nuclei alpestri, villaggi abbandonati, masserie, nevère, ponti, mulini, bolle, fontane, lavatoi, roccoli, graa, sostre, chiese, cappelle, dimore signorili, architetture contemporanee, monumenti, muri a secco, terrazzamenti, vie storiche…
La regione del Monte Generoso è un’inesauribile fonte di sorpresa e conoscenza. Questa carta escursionistica accompagna il visitatore lungo i suoi percorsi più belli, invitandolo a scoprire il Museo nel territorio, che il MEVM promuove, cura e studia da oltre quarant’anni.
Das Gebiet des Monte Generoso
durch die Wege das Museum im Territorium
Berge, Wälder, Weiden, Weinberge, Schluchten, Grotten, Wasserfälle, einsame Bergdörfer, Bauernhöfe, Schneekeller (Nevère), Brücken, Mühlen, Trinkwannen, Brunnen, Waschhäuser, Vogeltürme (Roccoli), Graa (Kastaniendörrhäuser), Scheunen, Kirchen, Kapellen, Herrenhäuser, zeitgenössische Architektur, Denkmäler, Trockenmauern, Terrassen, historische Wege…
Die Region des Monte Generoso ist eine unerschöpfliche Quelle an Überraschungen und Wissen. Diese Wanderkarte begleitet Sie als Besucherin, als Besucher auf ihren schönsten Wegen und lädt Sie ein, das Museum im Territorium zu entdecken. Das MEVM fördert, pflegt und erforscht es seit über vierzig Jahren.