MEVM logo Museo etnografico della Valle di Muggio

Carta escursionistica
Valle di Muggio, Val Sovaglia, Val Mara

Itinerario

Monte Generoso - Génor - Nadigh - Piana – Monte Generoso

Sentiero delle nevère

L’escursione più celebre e gettonata: alla scoperta degli alpeggi del Monte Generoso e soprattutto dell’edificio che maggiormente li caratterizza: la nevèra. Ma, percorso con occhi ben aperti e orecchie tese, questo itinerario è capace di svelare anche infinite ricchezze naturalistiche e paesaggistiche, tutte da scoprire.

Weg der “nevère”

Eine Wanderung zu den Alpen des Monte Generoso und vor allem zu den Gebäuden, die sie am meisten charakterisieren: Die Schneekeller (nevèra). So heisst wohl der bekannteste und beliebteste Ausflug in das Valle di Muggio. Wer Augen und Ohren offen behält, entdeckt zudem eine Vielfalt natürlicher und landschaftliche Reichtümer.

Génor

Sostra del Generoso

Umítt (torri di spietramento)

Nevèra (Génor Caserett)

Nevèra - interno (Génor Caserett)

Nadigh

Sintesi • Summe

1h / Std. 45 min.
4.25 km

327 m
327 m

1613 m s.l.m.
1298 m s.l.m.

Tipologia • Typologie

Sentiero di montagna • Bergweg

Difficoltà • Schwierigkeit

Condizione fisica • Physischer Zustand

Punto di partenza e di arrivo •
Abfahrts- und Ankunftsort

  • Monte Generoso
    • Trasporti pubblici • Öffentlicher Verkehr
      Ferrovia Monte Generoso (da Capolago) / Ferrovia Monte Generoso (von Capolago)

Possibilità di ristoro •
Verpflegungsmöglichkeiten

  • Monte Generoso - Fiore di Pietra
    informarsi preventivamente sugli orari di apertura / erkundigen Sie sich im Voraus über die Öffnungszeiten

Dettaglio • Detail

Altitudine • Höhe Durata percorso • Laufzeit
Monte Generoso 1600 m
Cava di piode 1327 m 25 min
Génor Tegnoo 1300 m 10 min
Génor Caseret 1300 m 10 min
Nadigh 1295 m 10 min
Piana 1411 m 15 min
Monte Generoso 1600 m 35 min
1h / Std. 45 min.
  Elementi di interesse • Sehenswürdigkeiten
Monte Generoso Paesaggio, nevèra, belvedere, Fiore di Pietra
Cava di piode Fontana, cava, calcare selcifero lombardo stratificato, recinzione, cataste di spietramento, sostra
Génor Tegnoo Nevèra, cisterna, edificio alpestre
Génor Caseret Tre nevère, due cisterne, complesso dell’alpe
Nadigh Tre nevère, diverse cisterne, complesso dell’alpe
Piana Nevèra, edificio alpestre

Altimetria • Höhenmessung

Dati georeferenziati • Georeferenzierte Daten

I file in formato KML (Keyhole Markup Language) e GPX permettono la memorizzazione e l'elaborazione di dati GPS (geodati). Possono essere importati e usati in diversi applicativi e dispositivi tra cui l'app Swisstopo per le carte nazionali svizzere, Google Earth, Garmin, Suunto, e molti altri sistemi di visualizzazione di mappe.
Dateien im KML- (Keyhole Markup Language) und GPX-Format ermöglichen die Speicherung und Verarbeitung von GPS-Daten (Geodaten). Sie können in verschiedene Anwendungen und Geräte importiert und verwendet werden, darunter die Swisstopo-App für Schweizer Landeskarten, Google Earth, Garmin, Suunto und viele andere Kartendarstellungssysteme.
Download in .kml
Download in .gpx
Istruzioni per l'uso con l'app Swisstopo • Gebrauchsanweisung für die Swisstopo-App

Informazioni pratiche • Praktische Informationen

Equipaggiamento necessario •
Erforderliche Ausrüstung

  • Scarpe da escursionismo o scarponi; protezione contro il sole e la pioggia; eventualmente bastoncini da trekking.
  • Wanderschuhe; Sonnen- und Regenschutz; eventuell Wanderstöcke.

Importante • Wichtig

  • Il suolo carsico della regione rende scarsa la presenza di fonti d’acqua potabile: una buona riserva d’acqua è dunque indispensabile!
  • Die Karstböden der Region führen zu einer knappen Wasserverfügbarkeit. Es ist daher wichtig, genügend Trinkwasser dabeizuhaben!

Ristoro e alloggio •
Verpflegung und Unterkunft

  • Gli orari di apertura sono talvolta limitati. Consigliamo di informarsi prima di intraprendere l’escursione.
  • Die Öffnungszeiten sind manchmal eingeschränkt. Wir empfehlen Ihnen, sich vor Antritt der Wanderung zu erkundigen.

Una lista aggiornata di strutture ricettive è disponibile qui:
Eine aktuelle Liste der Unterkunftsmöglichkeiten finden Sie hier:
www.mevm.ch/carta_escursionistica/strutture_ricettive/

Approfondimenti • Vertiefungen

La nevèra

La nevèra è anzitutto un edificio tipico dell’economia alpestre: su 70 manufatti rilevati 57 sono ubicati sugli alpi e solo 13 nei villaggi. La nevèra è un edificio solitamente a pianta circolare ma, specialmente nell’alta Valle Intelvi, se ne trovano anche a pianta quadrata. Il diametro interno varia da tre a cinque metri, l’altezza da cinque a sette metri. La nevèra è interrata per circa due terzi e per un terzo, due-tre metri, sporge da terra. Incorporata nella muratura, una scala di sessanta centimetri di larghezza, senza corrimano, scende fino sul fondo permettendo così di seguire l’abbassarsi della neve. I muri hanno uno spessore tra i 60 e gli 80 cm e, in certi casi, raggiungono perfino il metro. La tecnica impiegata è quella della muratura a secco. La struttura del tetto più significativa è quella a una falsa volta. Troviamo però tetti con una struttura portante in legno. Nel tetto a falsa volta le pietre vengono sovrapposte in modo che quella superiore aggetti sempre un po’ rispetto a quella sottostante. Alla fine le pietre che s’avvicinano da tutti i lati si toccano. Quelle più in alto devono però essere coperte da lastre più grandi affinché non crollino. Generalmente le nevère a falsa volta hanno il tetto a forma di cono. La copertura dei tetti è costituita da sottili lastre di calcare dette piode. Attorno alla nevèra troviamo spesso una corona di alberi che impedisce ai raggi solari di raggiungere direttamente la costruzione.
L’ingrediente più importante per regolare la temperatura rimaneva comunque la neve che veniva gettata nella nevèra durante l’inverno. Con la calura estiva la neve si scioglieva ma altri accorgimenti termici riducevano la velocità di fusione e assicuravano il funzionamento della nevèra. Il risultato era ragguardevole: la temperatura interna nel mese di luglio rimaneva stazionaria tra i 9° e i 10°, mentre quella esterna superava i 20°.
In un’economia tradizionale la nevèra rappresentava la soluzione più appropriata per conservare il latte prima della sua lavorazione in un ambiente carsico prealpino. Dopo la mungitura il latte veniva filtrato in modo da eliminare le impurità e versato nelle conche, disposte nella nevèra a contatto diretto con la neve. Nell’ambiente fresco il latte si conservava perfettamente e nel corso della giornata progressivamente affiorava la panna. A questo punto iniziava la vera e propria valorizzazione del latte dalla quale si ottenevano burro e formaggio.
Le innovazioni tecniche e le trasformazioni socio-economiche intervenute nella prima metà di questo secolo e in modo accentuato nel secondo dopoguerra, costituiscono le cause fondamentali che spiegano l’abbandono della nevèra: l’introduzione della spannatrice meccanica, la diffusione dell’elettricità e del frigorifero, l’abbandono generalizzato dell’agricoltura e la diffusione dei formaggini diventati ormai in Valle di Muggio il prodotto caseario per eccellenza.

Der Schneekeller (Nevèra)

Die Nevèra ist in erster Linie ein klar alpines landwirtschaftliches Gebäude: von 70 gefundenen Schneekellern befinden sich 57 auf den Alpen und nur 13 in den Dörfern. Die Nevèra ist in der Regel ein Rundbau, aber im oberen Intelvi-Tal findet man auch quadratische Gebäude. Der Innendurchmesser schwankt zwischen drei und fünf, die Höhe zwischen fünf und sieben Metern. Die Nevèra ist zu etwa zwei Dritteln eingegraben, ein Drittel, zwei bis drei Meter, ragt aus dem Boden. Eine sechzig Zentimeter breite, in das Mauerwerk eingelassene Treppe ohne Geländer führt nach unten und ermöglicht es, das Sinken der Schneedecke zu verfolgen. Die Wände sind zwischen 60 und 80 cm dick, in einigen Fällen sogar ein Meter. Die verwendete Technik ist die des Trockenmauerwerks, die am meisten angewandte Dachkonstruktion die eines falschen Gewölbes. Wir finden aber auch Dächer mit einer hölzernen Tragkonstruktion. Bei einem falschen Gewölbedach werden Steine so gestapelt, dass der obere Stein immer ein wenig über den unteren hinausragt. Schliesslich berühren sich die Steine, die sich von allen Seiten nähern, gegenseitig. Die obersten müssen jedoch durch grössere Platten abgedeckt werden, damit sie nicht einstürzen. Gewölbte Nevère haben im Allgemeinen ein kegelförmiges Dach. Die Dächer sind mit dünnen Kalksteinplatten, den “Piode” bedeckt. Um die Nevèra herum befinden sich oft Bäume. So wird verhindert, dass die Sonnenstrahlen direkt auf das Gebäude treffen.
Der wichtigste Faktor für die Temperaturregulierung blieb jedoch der Schnee, der im Winter in die Nevèra geworfen wurde. In der Sommerhitze schmolz der Schnee, aber thermische Massnahmen (z.B. Bäume rund um die Nevèra) verringerten die Schmelzrate und sorgten dafür, dass die Nevèra funktionierte. Das Ergebnis war bemerkenswert: die Innentemperatur blieb im Juli konstant zwischen 9° und 10°, während die Aussentemperatur über 20° lag.
In einer traditionellen Landwirtschaft war die Nevèra die beste Lösung für die Lagerung von Milch vor ihrer Verarbeitung. Nach dem Melken wurde die Milch gefiltert, um Verunreinigungen zu entfernen und in Becken gegossen, die in der Nevèra direkt auf dem Schnee standen. In der kühlen Umgebung wurde die Milch perfekt konserviert und im Laufe des Tages entstand nach und nach Rahm. Nun begann die eigentliche Verarbeitung der Milch, aus der Butter und Käse gewonnen wurden.
Die technischen Neuerungen und die sozioökonomischen Veränderungen, die in der ersten Hälfte des 19. Jahrhunderts und verstärkt nach dem Zweiten Weltkrieg stattfanden, waren die hauptsächlichen Ursachen für die Aufgabe der Nevèra: die Einführung der mechanischen Milchzentrifuge, die Verbreitung der Elektrizität und damit des Kühlschranks, das allgemeine Zurückgehen der Landwirtschaft und die Verbreitung der Formaggini, die heute im Muggiotal das beliebteste Milchprodukt geworden sind.

Gli alpeggi

L’esigenza di essere il più possibile autosufficienti, le difficoltà di collegamento, la morfologia avara di superfici pianeggianti, il progressivo cambiamento del clima con la quota hanno portato gli abitanti della Valle di Muggio ad organizzare il proprio territorio verticalmente. Il paesaggio modellato dall’uomo è stato conseguentemente strutturato su due tipi di insediamento: quello duraturo, il villaggio e quello temporaneo, l’alpe. Questa organizzazione, pur richiamando quella del mondo alpino, è ricca di specificità legate alla localizzazione a meridione delle Alpi, all’esposizione a Sud, alla ridotta quota, al clima, alla vegetazione, al carattere della popolazione. Nella media ed alta Valle i villaggi sono posti a mezza altezza e ben esposti al sole; essi presentano una struttura compatta per lasciare più spazio ai campi posti tutt’attorno. L’agricoltura era abbinata all’allevamento e le stalle-fienili che ospitavano il bestiame nei mesi autunnali, invernali e primaverili erano localizzate in paese o isolate nei prati delle vicinanze. L’esigenza di allontanare il bestiame dai campi nella bella stagione spiega i disboscamenti dei dossi e del pendio meridionale del Monte Generoso dove sono localizzati gli alpi per il pascolo estivo. Nella bassa Valle, dove l’ambiente naturale è più favorevole e le rese agricole più elevate, predominava la campicoltura nella forma della coltura promiscua mediterranea. Qui la terra era di proprietà di latifondisti che la affittavano con il sistema della mezzadria, l’abitazione rurale era la masseria tipica della pianura lombarda.
Della Valle di Muggio avevamo sentito parlare con un certo sfoggio di aggettivi rupestri, o per lo meno montuosi: come qualcosa in un certo senso vicino alle valli del Sopraceneri. Ci si aspettava quindi un paese ben diverso da quello che trovammo quella mattina d’aprile; e fu lieta sorpresa scoprire una Valle in tutto intonata a quel paese felice: da parere come un divertimento laterale, il risultato d’una improvvisa voglia di giuocare alla montagna – saltata in testa alla pianura, un giorno di buon umore: un grillo da ragazzo fantastico, insomma, un capriccio sfogato, e sfogato bene.” Assai riuscita è la descrizione data da Piero Bianconi in Croci e rascane. Essa evidenzia il valore della Valle come risultato della vicinanza, della coesistenza, della sovrapposizione, del lento trasformarsi dei tratti di due realtà naturali, umane e culturali quella mediterranea a Sud e quella alpina a Nord, che entrano in contatto nella zona montana alla quale la Valle di Muggio appartiene.

Die Alpen

Die Notwendigkeit, sich so weit wie möglich selbst zu versorgen, die Schwierigkeiten bei der Erreichbarkeit, die Knappheit an ebenen Flächen und die fortschreitende Veränderung des Klimas mit der Höhe über Meer haben die Bewohner des Muggiotals dazu veranlasst, ihr Gebiet vertikal zu erschliessen. Die vom Menschen modellierte Landschaft wurde folglich durch zwei Siedlungstypen strukturiert: den dauerhaften, das Dorf, und den temporären, die Alp oder Alm. Diese Organisation erinnert zwar an die nördlichen Alpen, ist aber reich an Besonderheiten, die mit der nach Süden ausgerichteten Lage, der geringen Höhe, dem Klima, der Vegetation und der Art der Bevölkerung zusammenhängen. Im mittleren und oberen Tal liegen die Dörfer in mittlerer Höhe und sind der Sonne ausgesetzt; sie haben eine kompakte Struktur, um mehr Platz für die umliegenden Felder zu schaffen. Der Ackerbau war mit der Viehzucht verbunden und die Ställe, in denen das Vieh in den Herbst-, Winter- und Frühjahrsmonaten untergebracht war, befanden sich im Dorf oder vereinzelt auf den nahen gelegenen Wiesen. Die Notwendigkeit, das Vieh bei schönem Wetter von den Feldern wegzubringen, erklärt die Abholzung der Bergkuppen und des Südhangs des Monte Generoso, wo sich die Almen für die Sommerweide befinden. Im unteren Tal, wo die natürlichen Gegebenheiten günstiger und die landwirtschaftlichen Erträge höher sind, überwiegte der Ackerbau in Form der mediterranen Mischkultur. Hier war das Land im Besitz von Grundbesitzern, die es im Rahmen des Teilpacht-Systems verpachteten, und die bäuerliche Behausung war die für die lombardische Ebene typische Masseria.
"Wir hatten vom Muggio-Tal als einer gewissen Anhäufung von felsigen oder zumindest gebirgigen Objekten gehört: als etwas, das den Tälern des Sopraceneri ähnlich ist. Wir erwarteten also eine ganz andere Landschaft als diejenige, die wir an jenem Aprilmorgen vorfanden; und es war eine freudige Überraschung, ein Tal zu entdecken, das ganz im Einklang steht: anzusehen als ein Vergnügen, wie ein plötzliches Verlangen, mit den Bergen zu spielen – ein Tal, aus der Ebene heraus entsprungen, eines Tages und in guter Laune: kurz gesagt, wie ein fantastisches Knabenspiel, eine Laune, die ausgelassen wurde, gut ausgelassen wurde.” Sehr gelungen ist diese Beschreibung von Piero Bianconi in seinem Buch Croci e rascane. Es betont den Wert des Tals, der sich aus der Nähe, der Koexistenz, der Überschneidung und der langsamen Umwandlung der Merkmale zweier natürlicher, menschlicher und kultureller Realitäten ergibt, nämlich der mediterranen im Süden und der alpinen im Norden, die in dem Berggebiet, zu dem das Muggiotal gehört, aufeinandertreffen.

Acquistare la carta escursionistica • Die Wanderkarte kaufen



a cura del
Museo etnografico
della Valle di Muggio
scala 1:25'000
47x65 cm
8.- CHF
La Regione del Monte Generoso
attraverso gli Itinerari del Museo nel territorio
Montagne, boschi, pascoli, vigneti, gole, canyon, grotte, cascate, nuclei alpestri, villaggi abbandonati, masserie, nevère, ponti, mulini, bolle, fontane, lavatoi, roccoli, graa, sostre, chiese, cappelle, dimore signorili, architetture contemporanee, monumenti, muri a secco, terrazzamenti, vie storiche…
La regione del Monte Generoso è un’inesauribile fonte di sorpresa e conoscenza. Questa carta escursionistica accompagna il visitatore lungo i suoi percorsi più belli, invitandolo a scoprire il Museo nel territorio, che il MEVM promuove, cura e studia da oltre quarant’anni.
Das Gebiet des Monte Generoso
durch die Wege das Museum im Territorium
Berge, Wälder, Weiden, Weinberge, Schluchten, Grotten, Wasserfälle, einsame Bergdörfer, Bauernhöfe, Schneekeller (Nevère), Brücken, Mühlen, Trinkwannen, Brunnen, Waschhäuser, Vogeltürme (Roccoli), Graa (Kastaniendörrhäuser), Scheunen, Kirchen, Kapellen, Herrenhäuser, zeitgenössische Architektur, Denkmäler, Trockenmauern, Terrassen, historische Wege…
Die Region des Monte Generoso ist eine unerschöpfliche Quelle an Überraschungen und Wissen. Diese Wanderkarte begleitet Sie als Besucherin, als Besucher auf ihren schönsten Wegen und lädt Sie ein, das Museum im Territorium zu entdecken. Das MEVM fördert, pflegt und erforscht es seit über vierzig Jahren.