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Carta escursionistica
Valle di Muggio, Val Sovaglia, Val Mara

Itinerario

Vacallo - Sagno - S. Martino - Roccolo del Suà - Selva di Caneggio - Bruzella

Da Vacallo al Sentee da l’albur

Le pendici del Bisbino fanno da palcoscenico a questa escursione, che parte da Vacallo ed esplora i bei declivi che sostengono il terrazzo naturale di Sagno. A breve distanza, San Martino: dal colle ornato da una graziosa chiesa romanica la vista spazia sul Mendrisiotto e le Alpi. La seconda parte è dedicata alla civiltà del castagno e scorre tra le ampie selve che fanno da corona a Caneggio e Bruzella. Obbligata la deviazione per ammirare il ben conservato Roccolo del Suà.

Von Vacallo zum “Sentee da l'albur”

Die Berghänge des Bisbino bilden die Szenerie für diese Wanderung, die in Vacallo beginnt und die schönen Hänge der natürlichen Terrasse von Sagno erkundet. Nicht weit davon entfernt liegt San Martino: von der Anhöhe mit der hübschen romanischen Kirche schweift der Blick über das Mendrisiotto und die Alpen. Der zweite Teil der Route ist den Kastanien gewidmet und führt durch die ausgedehnten Wälder, die Caneggio und Bruzella umgeben. Ein Abstecher zu dem gut erhaltenen Vogelfangturm “Roccolo del Suà” ist ein Muss.

Sagno

Chiesa di S. Martino Vescovo

Roccolo del Suà

Selva castanile di Caneggio

Selve castanili sopra Bruzella

Sintesi • Summe

3h / Std. 40 min
9.7 km

803 m
520 m

854 m s.l.m.
350 m s.l.m.

Tipologia • Typologie

Sentiero di montagna, mulattiera sterrata, mulattiera in selciato, strada asfaltata • Bergweg, Schotterstrasse, gepflasterter Saumpfad, Strasse

Difficoltà • Schwierigkeit

Condizione fisica • Physischer Zustand

Punto di partenza e di arrivo •
Abfahrts- und Ankunftsort

  • Vacallo
    • Trasporti pubblici • Öffentlicher Verkehr
      da Chiasso o da Mendrisio / von Chiasso oder Mendrisio
    • Mezzi di trasporto privati • Private Verkehrsmittel
      posteggi disponibili / Parkplätze zur Verfügung
  • Bruzella
    • Trasporti pubblici • Öffentlicher Verkehr
      da Morbio Superiore o da Muggio / von Morbio Superiore oder Muggio
    • Mezzi di trasporto privati • Private Verkehrsmittel
      posteggi limitati / begrenzte Parkplätze

Possibilità di ristoro •
Verpflegungsmöglichkeiten

  • Vacallo, Sagno
    informarsi preventivamente sugli orari di apertura / erkundigen Sie sich im Voraus über die Öffnungszeiten

Avvertenza •
Bitte beachten Sie

  • Prima di programmare la visita agli edifici sacri è necessario informarsi sull’accessibilità e gli orari delle funzioni religiose / Bevor Sie einen Besuch in den Kirchen planen, sollten Sie sich über die Zugänglichkeit und die Zeiten der Gottesdienste erkundigen.

Manutenzione e promozione del
Sentee da l’Albur • Instandhaltung und Förderung des "Sentee da l’Albur"

RVM - Associazione dei Comuni del Generoso

Dettaglio • Detail

Altitudine • Höhe Durata percorso • Laufzeit
Vacallo 357 m
Sagno 690 m 45 min
San Martino 740 m 15 min
Roccolo del Suà 852 m 1h
Zöch 714 m 50 min
Bruzella 593 m 10 min.
3h / Std. 30 min
  Elementi di interesse • Sehenswürdigkeiten
Vacallo Villaggio, Chiesa SS. Simone e Giuda
Sagno Villaggio, reperti archeologici, Chiesa di San Michele Arcangelo
San Martino Panorama, reperti altomedievali, Chiesa di S. Martino Vescovo
Roccolo del Suà Roccolo
Selva di Caneggio Selva castanile, bolle
Zöch Via Crucis nella selva castanile, Cappella di Santa Maria di Loreto
Bruzella Fontana, piazza da carbone, villaggio, Chiesa parrocchiale di S. Siro

Altimetria • Höhenmessung

Dati georeferenziati • Georeferenzierte Daten

I file in formato KML (Keyhole Markup Language) e GPX permettono la memorizzazione e l'elaborazione di dati GPS (geodati). Possono essere importati e usati in diversi applicativi e dispositivi tra cui l'app Swisstopo per le carte nazionali svizzere, Google Earth, Garmin, Suunto, e molti altri sistemi di visualizzazione di mappe.
Dateien im KML- (Keyhole Markup Language) und GPX-Format ermöglichen die Speicherung und Verarbeitung von GPS-Daten (Geodaten). Sie können in verschiedene Anwendungen und Geräte importiert und verwendet werden, darunter die Swisstopo-App für Schweizer Landeskarten, Google Earth, Garmin, Suunto und viele andere Kartendarstellungssysteme.
Download in .kml
Download in .gpx
Istruzioni per l'uso con l'app Swisstopo • Gebrauchsanweisung für die Swisstopo-App

Informazioni pratiche • Praktische Informationen

Equipaggiamento necessario •
Erforderliche Ausrüstung

  • Scarpe da escursionismo o scarponi; protezione contro il sole e la pioggia; eventualmente bastoncini da trekking.
  • Wanderschuhe; Sonnen- und Regenschutz; eventuell Wanderstöcke.

Importante • Wichtig

  • Il suolo carsico della regione rende scarsa la presenza di fonti d’acqua potabile: una buona riserva d’acqua è dunque indispensabile!
  • Die Karstböden der Region führen zu einer knappen Wasserverfügbarkeit. Es ist daher wichtig, genügend Trinkwasser dabeizuhaben!

Ristoro e alloggio •
Verpflegung und Unterkunft

  • Gli orari di apertura sono talvolta limitati. Consigliamo di informarsi prima di intraprendere l’escursione.
  • Die Öffnungszeiten sind manchmal eingeschränkt. Wir empfehlen Ihnen, sich vor Antritt der Wanderung zu erkundigen.

Una lista aggiornata di strutture ricettive è disponibile qui:
Eine aktuelle Liste der Unterkunftsmöglichkeiten finden Sie hier:
www.mevm.ch/carta_escursionistica/strutture_ricettive/

Approfondimenti • Vertiefungen

Castanicoltura e selve castanili

Il castagno in Valle di Muggio cresce fino ad una quota di 800-900 metri e si spinge al massimo fino ai 1000 m s.l.m. Una selva castanile curata possiede un fascino particolare. Gli alberi, i cui tronchi già solo per le dimensioni risaltano nel panorama boschivo altrimenti giovane, disposti allineati proprio come in un frutteto e a distanze ariose, lasciano intuire la progettualità della loro collocazione. La selva con i suoi alberi imponenti, forti, maestosi, con il disegno regolare che imprime al territorio, con le sensazioni di armonia e tranquillità che trasmette a chi la frequenta, con le sue caratteristiche naturalistiche e culturali, costituisce un patrimonio paesaggistico di notevole ed attuale importanza.
La grande versatilità di questa pianta, sommata all’abilità dell’uomo nell’usarla come risorsa hanno reso il castagno l’albero per antonomasia. Precisare a quale specie ci si riferiva era, per i nostri predecessori, semplicemente superfluo: in dialetto "a sa ciama albur dumá l castán" (si dice albero soltanto il castagno). Il castagno può essere allevato in due forme: a palina o ad albero da frutto. Nelle selve il castagno veniva coltivato come albero da frutto. “Gli alberi che si trovano nelle selve sono di proprietà delle singole famiglie attinenti del Comune, siano esse patrizie o non patrizie, in forza del jus plantandi, diritto di origini remotissime che accorda a determinate famiglie la facoltà di piantare e coltivare sul terreno patriziale alberi di castagno e di noce, di goderne i frutti ed il fogliame e di disporre del legno delle stesse. Una famiglia patrizia è tenuta a pagare all’Amministrazione patriziale un canone annuo di Fr. 0.25 ogni 100 franchi di valore degli alberi di sua proprietà; per una famiglia non patrizia, detto canone è di Fr. 0.35 (questi canoni sono riferiti al patriziato di Bruzella); la valutazione degli alberi è affidata ad una speciale commissione la quale procede ogni 10 anni alla stima. L’altra parte di proprietà indivisa, formata da boschi di varie essenze situati oltre gli 800 metri di altitudine (al di sopra della zona castanile) dove crescono quasi esclusivamente il faggio e l’ontano, è caratterizzata dal fatto che le piante appartengono alla Comunità patriziale, e non ai privati come nel caso delle selve, ed il reddito dei tagli periodici va a favore della cassa patriziale”.
(Brenni G. C., L’importanza economica del castagno nel Cantone Ticino e nell’Italia settentrionale, Mendrisio, 1937, pp. 126-131).


Kastanienanbau und Kastanienwälder

Der Kastanienbaum wächst im Muggiotal bis zu einer Höhe von 800-900, maximal 1000 Meter über dem Meeresspiegel. Ein gepflegter Kastanienwald hat einen besonderen Reiz. Die Bäume, deren Stämme allein durch ihre Grösse in der ansonsten jungen Waldlandschaft auffallen, sind wie in einem Obstgarten aufgereiht und in luftigen Abständen angeordnet, was auf eine Planung ihres Standortes schliessen lässt. Der Wald mit seinen imposanten, kräftigen und majestätischen Bäumen ist angelegt in regelmässigen Mustern, vermittelt Harmonie und Ruhe. Er prägt seine Umgebung mit seinen naturalistischen und kulturellen Merkmalen. So stellt er ein landschaftliches Erbe von grosser und aktueller Bedeutung dar.
Die grosse Vielseitigkeit dieser Pflanze und die Fähigkeit des Menschen, sie als Ressource zu nutzen, haben die Kastanie zum Baum par excellence gemacht. Für unsere Vorfahren war es überflüssig, eine Baumart zu benennen: im Dialekt heisst es "a sa ciama albur dumá l castán" (nur die Kastanie wird als Baum bezeichnet). Der Kastanienbaum kann in zwei Formen angebaut werden: als Pfahl- oder als Obstbaum. In den Kastanienwäldern wurde der Kastanienbaum als Obstbaum angebaut. "Die Bäume in den Kastanienwäldern sind Eigentum der einzelnen Familien, die zur Gemeinde gehören, unabhängig davon, ob es sich um Patrizier handelt oder nicht, und zwar aufgrund des jus plantandi, eines sehr weit zurückreichenden Rechts, das bestimmten Familien das Recht einräumt, Kastanien- und Walnussbäume auf Patrizierland zu pflanzen und zu kultivieren, ihre Früchte und ihr Laub zu geniessen und über ihr Holz zu verfügen. Eine Patrizierfamilie ist verpflichtet, der Patrizierverwaltung eine jährliche Gebühr von 0,25 Franken pro 100 Franken Wert der in ihrem Besitz befindlichen Bäume zu zahlen; für eine Nicht-Patrizierfamilie beträgt diese Gebühr 0,35 Franken (diese Gebühren beziehen sich auf das Patriziat von Bruzella); die Bäume werden von einer speziellen Kommission bewertet, die alle 10 Jahre eine Schätzung vornimmt. Der andere Teil des ungeteilten Besitzes, der aus Wäldern verschiedener Arten besteht, die sich auf einer Höhe von mehr als 800 Metern (oberhalb der Kastanienzone) befinden und in denen fast ausschliesslich Buchen und Erlen wachsen, zeichnet sich dadurch aus, dass die Bäume der Patriziergemeinschaft gehören und nicht Privatpersonen wie im Falle der Wälder, und dass die Einnahmen aus den regelmässigen Schnitten in den Patrizierfonds fliessen".
(Brenni G. C., L'importanza economica del castagno nel Cantone Ticino e nell'Italia settentrionale, Mendrisio, 1937, S. 126-131).

L’oratorio del Zöch e la Via Crucis

La particolare ubicazione del piccolo oratorio dedicato alla Madonna di Loreto su di un poggio che domina quasi l’intera vallata e la presenza di un percorso con le tredici cappelle che ricordano la Passione di Cristo attraverso le selve castanili al di sopra del villaggio di Bruzella, permettono di esprimere alcune riflessioni sulle forme di devozione sacra e popolare sviluppatesi nel periodo della Controriforma e protrattesi per molto tempo nell’area norditaliana e prealpina (Lombardia e Piemonte). Sorto verosimilmente intorno alla fine del XVI secolo per devozione del bruzellese Pietro Maggi, il semplice edificio, la cui aula unica ripropone le misure della Santa Casa di Loreto, nella sua povertà formale e di arredo rispecchia le tipologie degli oratori di campagna innalzati tra Sei e Settecento, in particolar modo per la sua sobria facciata a capanna dove si aprono due finestre devozionali con grata, a cui i fedeli si accostavano per rivolgere uno sguardo e una preghiera alla sacra immagine della Madonna lauretana dipinta sull’altare. Le tredici cappelle della Via Crucis risalgono verosimilmente al XVIII secolo, secondo la lettura della tipologia formale delle ornamentazioni in stucco. Con una semplice struttura muraria ricoperta alla base di lastre di pietra e decorata da lesene oblique e modesti motivi in stucco, le cappelle, ampiamente rimaneggiate negli ultimi decenni, contengono delle pitture ad affresco realizzate nel 1959 dal pittore e restauratore di origine piemontese Mario Gilardi. Il piccolo complesso sacro di Bruzella, pur nella sua grande modestia e povertà artistica, rappresenta una testimonianza significativa per la sua unicità all’interno del territorio valmuggese. Il suo ingrandimento nel corso del Seicento e la costruzione della via sacra con le cappelle sono verosimilmente da correlare al periodo controriformistico caratterizzato in generale dall’edificazione di numerosi oratori di campagna, piccoli santuari, cappelle e percorsi sacri, dedicati alle varie Madonne e ai santi e diffusi capillarmente nel territorio. A tale ambito sono pure da collegare le realizzazioni dei cosidetti Sacri Monti delle prealpi, veri e propri baluardi del cattolicesimo controriformistico, posti a mo’ di fortezze lungo i confini tra le regioni meridionali di religione cattolica e quelle settentrionali protestanti, che attiravano folle di pellegrini i quali, in segno di grande devozione e religiosità, partendo dalle città, dai borghi e dalle campagne percorrevano il tortuoso e impegnativo percorso che ascendeva fisicamente e simbolicamente verso i santuari posti sulla sommità delle colline. Il complesso bruzellese, il cui significato religioso non si discosta di molto da quello rappresentato dai grandi Sacri Monti, è forse da interpretare e leggere come un complemento locale alle più note mete di pellegrinaggio quali il santuario della Madonna dei Miracoli a Morbio Inferiore, quello della Madonna del Castelletto a Melano, quello del Santo Crocefisso a Como e soprattutto il Sacro Monte di Varese, tradizionale meta annuale di gran parte delle comunità religiose del Mendrisiotto e del Luganese.

Ivano Proserpi (storico dell’arte, MEVM)


Das Oratorium Zöch und der Kreuzweg

Die kleine Kirche liegt auf einem Hügel, der fast das gesamte Tal beherrscht und ist der Madonna von Loreto gewidmet. Dazu kommt ein Weg mit dreizehn Kapellen zum Gedenken an die Passion Christi durch die Kastanienwälder oberhalb des Dorfes Bruzella. Beide erlauben uns, einige Überlegungen zu den Formen der sakralen und volkstümlichen Verehrung anzustellen, die sich in der Zeit der Gegenreformation entwickelten und lange Zeit im norditalienischen und voralpinen Raum (Lombardei und Piemont) fortgesetzt wurden. Wahrscheinlich gegen Ende des 16. Jahrhunderts für die Verehrung von Pietro Maggi aus Bruzella errichtet, spiegelt das schlichte Gebäude, dessen einziger Saal die Masse des Heiligen Hauses von Loreto wiedergibt, in seiner Form und Ausstattungsarmut den Typus der ländlichen Kirchen des 16. und 17. Jahrhunderts wider. An seiner schlichten Giebelfassade öffnen sich zwei Andachtsfenster mit Gittern, durch die die Gläubigen das heilige Bildnis der Muttergottes von Loreto auf dem Altar betrachten und beten. Die dreizehn Kapellen des Kreuzweges stammen wahrscheinlich aus dem 18. Jahrhundert, wenn man die formale Typologie der Stuckverzierungen betrachtet. Die Kapellen, deren schlichte Wandstruktur an der Basis mit Steinplatten verkleidet und mit schrägen Lisenen und bescheidenen Stuckmotiven verziert ist, wurden in den letzten Jahrzehnten umfassend umgestaltet und enthalten Fresken, die 1959 von dem aus Piemont stammenden Maler und Restaurator Mario Gilardi geschaffen wurden. Der kleine sakrale Wallfahrtsort in Bruzella ist trotz seiner grossen Bescheidenheit und künstlerischen Schlichtheit ein bedeutendes Zeugnis für seine Einzigartigkeit im Muggiotal. Seine Erweiterung im 17. Jahrhundert und der Bau des Kreuzweges mit seinen Kapellen sind wahrscheinlich mit der Zeit der Gegenreformation in Verbindung zu bringen, die durch den Bau zahlreicher ländlicher Kirchen, kleiner Heiligtümer, Kapellen und heiliger Wege gekennzeichnet war. Sie waren verschiedenen Madonnen und Heiligen gewidmet und über das gesamte Gebiet verteilt. Die so genannten Heiligen Berge der Voralpen, wahre Bastionen des gegenreformatorischen Katholizismus, wurden als Festungen an den Grenzen zwischen den katholischen Regionen im Süden und den protestantischen Regionen im Norden errichtet und zogen Scharen von Pilgern an, die sich als Zeichen grosser Frömmigkeit und Religiosität aus den Städten und Dörfern auf den verschlungenen und anspruchsvollen Weg machten, der physisch und symbolisch zu den Heiligtümern auf den Berggipfeln hinaufführte. Der Komplex von Bruzella, dessen religiöse Bedeutung sich nicht wesentlich von derjenigen der grossen Heiligen Berge unterscheidet, ist vielleicht als lokale Ergänzung zu den bekannteren Wallfahrtszielen wie dem Heiligtum der Madonna dei Miracoli in Morbio Inferiore, der Madonna del Castelletto in Melano, dem Santo Crocefisso in Como und vor allem dem Sacro Monte von Varese zu verstehen, der für die meisten religiösen Gemeinschaften im Mendrisiotto und in Lugano ein wiederkehrendes jährliches Ziel darstellt.

Ivano Proserpi (Kunsthistoriker, MEVM)

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a cura del
Museo etnografico
della Valle di Muggio
scala 1:25'000
47x65 cm
8.- CHF
La Regione del Monte Generoso
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