Storia

Sussistenza, emigrazione, e forse una rinascita

 

La Valle di Muggio, via di passaggio più breve tra Como e la val d'Intelvi possedeva insediamenti già in epoca romana. La valle è stata a lungo regione prettamente agricola, particolarmente dedita all'economia alpestre di allevamento del bestiame, alla coltivazione (cereali, patate, e specialmente nella bassa valle gelso per la bachicoltura e vite), e allo sfruttamento di boschi e selve (legname e castagne). Come integrazione per questa economia poco redditizia e spesso di mera sussistenza, la Valle di Muggio ha vissuto una costante emigrazione periodica e, non di rado, definitiva. Fenomeno particolarmente notevole, almeno fino all'inizio del 19. secolo è l'emigrazione d'arte: molti emigranti della Valle di Muggio, ricercati e riconosciuti, prestarono lavoro qualificato come stuccatori, scultori, capomastri e architetti nelle grandi città europee. Dal decennio 1950-60 le occupazioni agricole tradizionali sono quasi definitivamente tramontate assieme alla civiltà rurale e ora si limitano alla produzione casearia (specialmente dei formaggini freschi e dello zincarlín).

Dopo un periodo di spopolamento durato quasi un secolo, e di conseguente perdita di vitalità della comunità locale, la situazione demografica si è negli ultimi anni assestata e nuove persone si stabiliscono nei villaggi della valle. Il turismo estivo, tra i fasti della fine dell'800 e il declino graduale della fine del '900, sembra in ripresa e nuove strutture ricettive vedono la luce lasciando intravvedere segni di ripresa dell'economia locale.

 

Cfr. Stefania Bianchi: "Muggio, valle di", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 08.03.2017. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/008303/2017-03-08/, consultato il 05.03.2024