Muri a secco

Paesaggi della pietra
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Valle di Muggio allo specchio
Paesaggio incantevole, paesaggio mutevole

a cura di Paolo e Silvia Crivelli
MEVM, Ticino Nostro, 2017

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Tecnica in armonia con il paesaggio

 

La costruzione dei muri in pietra richiede grandi quantitativi di pietra non sempre reperibili nelle immediate vicinanze; indispensabile è inoltre avere a disposizione materiale adatto. La roccia dominante in Valle di Muggio e che affiora in vari luoghi è il Calcare di Moltrasio, una roccia sedimentaria del Lias (200-175 milioni di anni fa) di color grigio scuro con riflessi bluastri al taglio. E’ compatto e presenta una buona stratificazione ciò che lo rende in teoria relativamente facile da lavorare. Di fatto è un ottimo materiale da costruzione. Lo spessore degli strati varia da alcuni centimetri a qualche decimetro e ciò mette a disposizione materia prima per la copertura dei tetti o per la costruzioni di muri. La pietra veniva estratta nelle cave presenti in diverse località; qualche cava è ancora visibile (Campora, Val della Crotta, Sagno). Nella bassa Valle affiorano altri tipi di calcare, il Biancone per esempio assai utilizzato per la costruzione di muri di un colore bianco lucente.

 

L’architettura spontanea ha sviluppato una tecnica muraria che non è mutata sostanzialmente nei secoli in quanto utilizza come materia prima la roccia affiorante. La grande uniformità e l’armonia del paesaggio culturale sono date dall’uso del medesimo materiale per costruire case, stalle, fienili, graa, nevère, muri di sostegno o divisori. La tecnica impiegata è generalmente quella della muratura a secco senza cioè l’uso di un materiale legante. Le pietre sono scelte e sovrapposte in modo da assicurare la stabilità del muro che presenta conseguentemente uno spessore generalmente non inferiore ai 50 centimetri. La costruzione di un muro a secco richiede una grande abilità ed esperienza. Particolare cura viene dedicata al posizionamento delle pietre perché la stabilità del muro dipende dalla coesione delle pietre, dal contatto reciproco, dal peso e dall’attrito che ne deriva. L’accorgimento per esempio di posare in modo alternato due pietre di fascia e una di punta favorisce la legatura della muratura in esecuzione. Gli angoli sono punti critici per cui occorre dedicare loro molta attenzione.

Si utilizzano pietre di maggiori dimensioni ben lavorate e posate in modo alternato così da garantire la massima coesione. Talvolta la compenetrazione tra roccia affiorante e muro produce effetti straordinari e la natura si unisce perfettamente alla tecnica umana.

Tratto da: Paolo Crivelli, “Muri a secco”, in Valle di Muggio allo specchio. Paesaggio incantevole, paesaggio mutevole, a cura di Paolo e Silvia Crivelli, MEVM ; Fondazione Ticino Nostro, 2017, pp. 202-204.